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Blog – Gruppo MultiMedica

Dottore, mi faccia piangere! Diagnosi e cura dell’”occhio secco”

L’occhio secco è una patologia, o meglio, un insieme di patologie, che consiste in un’alterazione dello stato di salute e della normale interazione tra la superficie oculare e il film lacrimale. Abbiamo chiesto al Professor Paolo Nucci e al Dottor Edoardo Villani di raccontarci qualcosa in più riguardo questa varietà di patologie.

Una relazione complessa

La superficie oculare è formata da diversi tessuti, vasi sanguigni, nervi e componenti altamente specializzate come la cornea, e risente degli effetti dei sistemi immunitario e ormonale.

Il film lacrimale è composto da diversi fluidi in movimento e contiene numerosissime sostanze e cellule. Lo stato di salute e di benessere è caratterizzato da un equilibrio tra tutti questi elementi. L’occhio secco, al contrario, nasce dalla rottura dell’equilibrio.

Una diagnosi non sempre immediata

Dobbiamo smettere di pensare all’occhio secco come ad un occhio “asciutto”.

Oggi sappiamo che i sintomi possono essere molto vari: dalla secchezza alla lacrimazione, dal bruciore alla sensazione di sabbia negli occhi, dal fastidio fino a veri e propri disturbi visivi. Abbiamo imparato anche che in molti casi i disturbi riferiti dal paziente e quello che lo specialista vede esaminando l’occhio non corrispondono.

Questa è una caratteristica dell’occhio secco e per troppi anni pazienti con gravi disturbi soggettivi si sono sentiti dire dal medico “va tutto bene, non ha niente!”.

Adesso possiamo comprendere meglio ciò che ci riferiscono i nostri pazienti e avere consapevolezza dei loro disturbi e di quanto questi influenzino le loro giornate e le loro attività. Sappiamo anche che l’occhio secco è come un grande contenitore che racchiude forme molto diverse, da paziente a paziente e tra un momento e l’altro della vita di una persona. Molti dei fattori di rischio per questa condizione sono ormai ben conosciuti: l’età, il sesso femminile, alcune malattie sistemiche, gli interventi chirurgici agli occhi, l’uso quotidiano e prolungato del computer… Molti altri, tuttavia, sono ancora da scoprire o comprendere pienamente.

Le terapie

L’occhio secco è una patologia cronica con la quale il paziente si trova a convivere molto a lungo. Il trattamento dell’occhio secco, per ripristinare l’equilibrio tra film lacrimale e superficie oculare, si può avvalere di alcune terapie fisiche (tecniche di igiene di ciglia e margine palpebrale, uso del caldo e del freddo, ecc.), di lubrificanti o lacrime artificiali, e di farmaci topici (colliri e pomate) e in alcuni casi sistemici.

L’elevatissimo numero di lacrime artificiali attualmente in commercio offre numerose opzioni terapeutiche ma, insieme alle informazioni spesso scarse sulle loro effettive caratteristiche, può disorientare tanto il paziente quanto il medico. E’ importante sottolineare come questi prodotti non sono assolutamente “tutti uguali” e un loro uso razionale, reso possibile da un’efficace esame della superficie oculare e da una profonda conoscenza delle loro peculiarità, offre vantaggi clinici sorprendenti rispetto ad un utilizzo sostanzialmente casuale.

Per quanto riguarda i farmaci veri e propri, una notizia importante: a partire da Novembre 2015 viene commercializzato il primo farmaco approvato in Italia per la terapia dell’occhio secco.

Attualmente il farmaco è costoso, indicato solo per forme gravi di patologia e venduto su prescrizione medica solo in 20-25 farmacie in Italia, indicate da centri di riferimento specialistici (tra i quali il nostro). La sua approvazione, comunque, insieme ai numerosi farmaci attualmente in fase di sperimentazione clinica, è un dato importante per le possibilità di migliorare la qualità della vita dei nostri pazienti.

La ricerca e l’impegno dell’Ospedale San Giuseppe

Negli ultimi 15 anni, grazie agli sforzi di alcuni ricercatori e di società scientifiche internazionali come la Tear Film and OcularSurface Society, sono stati fatti numerosi passi avanti.

L’Ospedale San Giuseppe del Gruppo MultiMedica partecipano attivamente alla ricerca prendendo parte ai lavori dell’International Dry Eye Workshop, che porterà entro il prossimo anno a nuove linee guida internazionali per la gestione dell’occhio secco, elaborate e condivise da oltre 100 specialisti in tutto il mondo.

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