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Blog – Gruppo MultiMedica

Diamoci una mossa

Lo sport fa bene a tutte le età, si sa, ma ancor di più dopo i 50 anni. E ne è prova il crescente numero numero di atleti over cinquanta sia professionisti che amatoriali.

Uno studio appena pubblicato sull’International Journal of Sports Medicine dal dottor Simoes dell’Universidade Católica de Brasília ha comparato parametri ematochimici e molecolari di un gruppo di atleti master d’elite, ovvero professionisti ultracinquantenni, in confronto a soggetti di controllo sedentari. Dal confronto, è emerso, come atteso, che gli atleti mostravano un miglioramento del profilo lipidico (trigliceridemia) e una riduzione della percentuale di massa grassa e quindi dell’Indice di Massa Corporea (IMC o BMI) ma sorprendentemente mostravano un significativo aumento della lunghezza dei telomeri, ovvero delle sequenze ripetute poste all’estremità di ogni cromosoma con funzione protettiva e di mantenimento dell’informazione genica.

I telomeri per loro natura sono instabili nell’adulto e ogni volta che le cellule si dividono per dare origine a cellule nuove, vengono accorciati fino a raggiungere una lunghezza critica alla quale le cellule smettono di dividersi. Evidenze dimostrano quindi che l’accorciamento dei telomeri sia correlato all’invecchiamento. Il fatto che gli atleti master d’elite abbiano telomeri più lunghi depone a favore di una loro predisposizione alla longevità.

Certamente lo stile di vita gioca un ruolo fondamentale: gli sportivi di tutte le età infatti fanno una vita più regolare e seguono regimi alimentari adeguati e salutari per poter dare il meglio nelle competizioni oltre a praticare regolarmente sport ad alta intensità.Ovviamente non tutti siamo atleti, soprattutto dopo i cinquant’anni, ma l’esercizio fisico sicuramente può aiutarci a vivere una vita in salute. Studi dimostrano infatti come un livello moderato di attività fisica possa proteggere dall’accorciamento dei telomeri.

Ciò in virtù anche del fatto che un moderato esercizio fisico riduce i fattori che contribuiscono ad accorciare i telomeri come lo stress ossidativo e lo stato infiammatorio sistemico oltre a preservare la perdita di massa ossea e muscolare tipica dell’invecchiamento, favorendo il mantenimento di popolazioni cellulari rigeneranti.

Non c’è dubbio quindi: diamoci una mossa!!

 

Con il contributo di:

Rosa Vono, Ricercatrice Laboratorio di Ricerca Cardiovascolare,
IRCCS Multimedica, Progetto Cariplo: “Il midollo osseo come organo chiave nella fragilità dell’anziano

 

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