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Blog – Gruppo MultiMedica

L’Occhio pigro e gli stimoli per risvegliarlo

Cos’è l’occhio pigro?

L’occhio pigro, noto anche come ambliopia, consiste in un incorretto sviluppo della capacità visiva di un occhio, più raramente entrambi, durante i primi 7-8 anni di vita. La porzione del cervello deputata alla vista, la corteccia occipitale, non si sviluppa come la porzione controlaterale, e questo provoca una visione sfocata.Si considera ambliope un occhio che presenta una visione di 1-2 decimi inferiore al controlaterale. Caratteristica fondamentale dell’ambliopia è la reversibilità purché le condizioni della stimolazione visiva normale vengano ripristinate il più precocemente possibile rispetto al momento della comparsa del fattore ambliopigeno.

Chi può sviluppare l’occhio pigro?

La percentuale di bambini ambliopi si stima essere attorno al 3% (1 bambino su 30). I bambini che nascono prematuri, con basso peso alla nascita o con una storia familiare di ambliopia sono a maggior rischio.

Come si sviluppa la visione?

Cervello e occhio lavorano in stretta sinergia: la luce entra nell’occhio e arriva alla retina. Questa trasforma gli stimoli luminosi in stimoli nervosi, che attraverso le vie ottiche arrivano all’area occipitale del cervello, la sua porzione posteriore. Quest’ultimo unisce gli stimoli di ciascun occhio in un’unica immagine tridimensionale. Appena nati i bimbi riescono a vedere, ma la loro capacità di percepire i dettagli è scarsa e la loro acuità visiva non raggiunge il valore di 1/10. Durante la crescita si sviluppano e si perfezionano le vie visive che connettono occhio con il cervello, che impara a interpretare i segnali visivi.Sono necessari circa 3-5 anni prima che i bambini riescono a vedere come le persone adulte. Lo sviluppo visivo continua fino ai 7-8 anni. Dopo questo periodo le strutture sono formate e lo sviluppo è terminato.

Quali sono le cause?

L’ambliopia nasce da un fallimento nell’uso simultaneo di entrambi gli occhi.
Le cause sono diverse:

  • lo strabismo è una delle cause più frequenti, quando gli occhi non sono perfettamente allineati durante il periodo dello sviluppo il cervello riceve due immagini diverse e per evitare la confusione ignora una delle due immagini
  • errori refrattivi, come la miopia, l’ipermetropia o l’astigmatismo, specialmente se di grado differente nei due occhi
  • patologie oculari, come la cataratta congenita o la ptosi palpebrale

Come influisce l’occhio pigro sulla visione?

In condizioni normali le immagini che vengono inviate al cervello sono identiche. Quando sono eccessivamente diverse, il cervello ignora l’immagine meno definita e “vede” solo quella inviata dall’occhio migliore. Se questa condizione si mantiene nel tempo, l’occhio più debole diventa “pigro” per mancanza d’utilizzo.

L’ambliopia peggiora col tempo?

Sì. Se la condizione persiste nel periodo di crescita il cervello pone sempre meno attenzione all’immagine proveniente da quell’occhio, diventando sempre più difficile da trattare.

L’occhio pigro è un occhio cieco?

No. L’occhio è ambliope solo nella porzione centrale. La vista periferica non viene colpita.

Quali sono i sintomi?

Di solito i bambini non riferiscono problemi nella loro vista, perché ancora troppo piccoli per accorgersene. Il sintomo principale è la visione sfocata nell’occhio affetto.

Come si diagnostica?

Una visita oculistica completa può determinare la presenza di ambliopia. Prima viene fatta la diagnosi, più grande è la possibilità di un trattamento efficace. Per questo è importante effettuare le visite di screening ai 3 anni e prima di iniziare la scuola elementare.

Come si tratta?

Bisogna innanzitutto trattare la patologia di base, per cui vi sono diverse possibilità: lenti correttive o lenti a contatto sono utili in presenza di errori refrattivi; trattamento chirurgico in presenza di strabismo; in un bambino con cataratta il trattamento implica la rimozione chirurgica precoce della cataratta stessa.
Invece per migliorare la capacità visiva il trattamento principale è l’occlusione dell’occhio sano per alcune ore al giorno, così da poter stimolare unicamente l’occhio ambliope.Il trattamento deve necessariamente tenere conto della severità dell’ambliopia, dell’età del bambino e del tipo di ambliopia. Quanto più è grave l’ambliopia tanto più drastici debbono essere i provvedimenti terapeutici.Quanto più è piccolo il bambino tanto più la terapia sarà efficace in termini di risultati e di brevità di tempo per ottenerli.La terapia è inoltre influenzata in maniera importante dalla compliance del bimbo e dei genitori.

Risultati soddisfacenti si raggiungono se iniziata prima dei 5-6 anni. Dopo i 7 anni è invece difficile stimolare un miglioramento della capacità visiva poiché il processo di formazione è ormai quasi completamente concluso.

Come funzione l’occlusione?

Il bendaggio-occlusione a permanenza (full-time) è di gran lunga il metodo di elezione per la terapia dell’ambliopia. L’occlusione più consigliabile è sempre il cerotto (o benda) con bordo adesivo sull’occhio fissante. Si preferisce non limitarsi a un bendaggio sull’occhiale perché il bimbo o si toglierà le lenti o guarderà di lato con l’occhio buono. A seconda della gravità del problema, dell’età e della collaborazione del bambino, l’occlusore dovrà essere mantenuto per più o meno ore. Per una maggiore efficacia, è meglio effettuare il trattamento durante le ore di maggiore attività, per esempio quando si gioca, si colora, si legge, si va all’asilo o a scuola.

Cosa è la penalizzazione?

La penalizzazione, sia farmacologica che ottica, rappresenta un altro possibile presidio terapeutico per l’ambliopia. La penalizzazione farmacologia (tramite colliri con atropina o ciclopentolato) impedisce l’accomodazione dell’occhio buono, promuovendo così la fissazione con l’occhio ambliope per oggetti vicini. Di fatto è una penalizzazione per vicino. La penalizzazione ottica per lontano consiste nell’ipercorrezione dell’occhio buono (in pratica un occhiale volutamente sbagliato) in modo da favorire l’uso dell’occhio ambliope per oggetti lontani.
Generalmente la penalizzazione non rappresenta una metodica di successo nel trattamento di un’ambliopia grave poiché i bambini continuano a fissare con l’occhio migliore anche in presenza di una visione annebbiata. La penalizzazione può essere un metodo efficace nelle ambliopie di grado lieve o moderato.

È possibile prevenire questa condizione?

Certo. Una diagnosi precoce e un trattamento efficace possono ridurre notevolmente le possibilità che quell’occhio diventi ambliope.

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