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Blog – Gruppo MultiMedica

Sonnolenza diurna e russamento: potresti soffrire di apnee notturne?

A cura dell’ Unità Operativa di Pneumologia dell’Ospedale San Giuseppe di Milano

 

Che cos’è la Sindrome delle apnee ostruttive del sonno o OSAS

 

Mio marito russa per tutta la notte e spesso mi accorgo che va in apnea”,
Mi sveglio di frequente la mattina col mal di testa e mi sembra di non riuscire mai a riposare bene”,
Al lavoro non riesco a concentrarmi, mi addormento sulla scrivania”…

 

Sempre più spesso negli studi medici si ascoltano pazienti che riferiscono tali sintomi.

Viene infatti stimato che in Italia circa il 2% delle donne e il 4% degli uomini è affetta da disturbi respiratori durante il riposo notturno, in particolare dalla Sindrome delle apnee ostruttive del sonno o OSAS. Tale patologia, nonostante colpisca 1.600.000 Italiani, è tuttavia ancora sottovalutata e poco riconosciuta sia da parte dei pazienti sia dai medici, che spesso non considerano come un sonno poco ristoratore possa compromettere la salute e peggiorare la qualità di vita dei pazienti stessi.

 

Che cosa sono le apnee notturne?

La sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS) è un disturbo respiratorio caratterizzato da frequenti interruzioni del respiro durante il sonno dovuti a un collasso delle strutture anatomiche delle alte vie respiratorie, in particolare a livello del palato e della base della lingua.

Perché il respiro si interrompe durante il sonno? Cosa provoca il russamento?

Bisogna sapere che durante il sonno la lingua perde parte del suo tono muscolare e tende a cadere lievemente all’indietro. Un fenomeno fisiologico, ma che potrebbe complicarsi qualora si verifichi un ulteriore restringimento della via respiratoria per la presenza di svariati intoppi:

  • Ostruzione o restrizione del tragitto nasale per una deviazione del setto o per l’esistenza di polipi o per una congestione della mucosa,
  • Ingrossamento di tonsille e adenoidi,
  • Esuberanza di grasso che induce un aumento di spessore dei tessuti faringei e quindi una riduzione d’ampiezza del canale in cui fluisce l’aria (tipicamente nei soggetti che soffrono di sovrappeso o obesità).
  • Lassità del legamento che unisce l’epiglottide e la base della lingua che può manifestarsi con il collasso della prima a chiudere la trachea, impedendo così la respirazione.

I muscoli respiratori a quel punto intensificano gli sforzi per vincere l’ostruzione e, “risucchiando” aria, provocano a loro volta una chiusura ancora più serrata. Succede così che l’ossigenazione del sangue si impoverisce (e questa sua cattiva qualità diventa una grave spina nel fianco per tutto l’apparato cardiovascolare), mentre il sonno si fa superficiale, spezzettato da una raffica di molteplici, bruschi e brevi risvegli.

 

Quali sono le cause delle apnee notturne?

Le cause possono essere diverse, tra cui:

  • Lassità dei muscoli delle vie respiratorie superiori
  • Anomalie anatomiche(per esempio l’ipertrofia tonsillare)
  • Sovrappeso
  • Fumo
  • Abuso di alcool e farmaci

Quali sono i sintomi delle apnee notturne?

I continui episodi apnoici, che nei pazienti gravi possono superare anche i 500 eventi in una notte, provocano una costante e inadeguata ossigenazione del sangue e – il più delle volte non avvertiti dai pazienti- continui microrisvegli che compromettono la loro qualità del sonno.

I pazienti OSAS, pertanto, sono soggetti ad importante sonnolenza diurnadifficoltà di concentrazione, attenzione e memoria, depressione, cefalea mattutina e calo della libido: tutti sintomi che compromettono notevolmente la loro vita sociale e lavorativa.

Inoltre possono essere molto frequenti i colpi di sonno durante la guida: si stima infatti che circa un terzo degli incidenti stradali riconosca questa causa con un conseguente significativo impatto sulla sicurezza stradale.

Apnee notturne: i rischi per la salute

Numerosi studi scientifici documentano che la carenza di ossigeno durante la notte determina un’aumentata incidenza di malattie cardio-vascolari: ipertensione arteriosa di difficile controllo, infarto miocardico e ictus cerebrale.

Questa patologia va quindi considerata un rilevante fattore di rischio cardio-vascolare, come l’ipercolesterolemia e il diabete mellito.

Quindi, ogni qualvolta un paziente lamenti tali disturbi o il partner riferisca russamento ed episodi apnoici notturni, è importante effettuare una valutazione specialistica con un esame che permette di diagnosticare tale patologia.

Come diagnosticare le apnee notturne?

La diagnosi avviene mediante polisonnografia, o monitoraggio cardio-respiratorio notturno, un esame semplice e indolore che monitora la respirazione, l’attività cardiaca e altri parametri durante il sonno. Questo esame consente anche di ricavere informazioni circa la gravità del disturbo che può essere lieve, modetato e severo.

 

In cosa consiste e come si svolge la polisonnografia?

Per un’intera notte, il polisonnigrafo, un piccolo strumento posizionato sul corpo, rileva una serie di parametri respiratori, cardiaci ed eventualmente neurologici attraverso cavi e fasce posizionati sul paziente. Questa procedure permette non solo di individuare la presenza e la gravità delle apnee ostruttive del sonno e il conseguente calo di ossigeno, ma anche di escludere altre forme più rare di patologie del sonno di carattere neurologico che necessitano approfondimenti specialistici ulteriori.

Quali sono i trattamenti per la cura delle apnee notturne?

Il gold standard terapeutico è rappresentato dall’utilizzo della c-PAP (ventilazione meccanica a pressione positiva delle vie aeree). Si tratta di ventilatori portatili che erogano un flusso d’aria tramite una maschera che viene applicata al naso o al viso durante le ore notturne. Tale flusso d’aria determina una costante apertura delle vie respiratorie, impedendone il collasso e quindi l’apnea. Con un po’ di pazienza e costanza, soprattutto nel primo periodo di utilizzo, è però possibile ottenere dei benefici immediati soprattutto sulla reattività diurna e le performance quotidiane. Eseguendo controlli specialistici nel tempo, si può quindi verificare il corretto utilizzo di tale apparecchiatura e le alterazioni che si possono manifestare nel tempo.

Per quanto efficace, però, la c-PAP presenta alcuni svantaggi. Deve essere effettuata tutte le notti e a tempo indeterminato, a meno che non si verifichino nel paziente alterazioni tali da ridurre drasticamente il numero di apnee come, ad esempio, un’importante perdita di peso (quanto meno nei soggetti obesi). Inoltre, non tutti i pazienti riescono a tollerare questo trattamento. Proprio per questa ragione sono state proposte numerose tecniche alternative al trattamento dell’OSAS di grado lieve/moderato. La terapia miofunzionale, l’utilizzo di dispositivi di avanzamento mandibolare (MAD) e la chirurgia rappresentano valide strategie terapeutiche in pazienti selezionati. La scelta della metodica più efficace per il singolo paziente presuppone l’individuazione degli specifici siti ostruttivi o russanti che determinano l’OSAS. Per farlo si può ricorrere alla Drug Induced Sleep Endoscopy (DISE), un esame effettuato in alcuni centri specializzati che prevede l’osservazione del comportamento dinamico delle vie aeree e digestive superiori in una condizione che mima il sonno naturale. In sala operatoria, il paziente viene fatto sdraiare sul lettino, addormentato con dei farmaci mentre l’otorinolaringoiatra effettua un’endoscopia nasale alla ricerca della genesi del problema ostruttivo.

Inoltre, la c-PAP è spesso mal tollerata, soprattutto da quei pazienti affetti da forme lievi/moderate.

Dove effettuare e come prenotare la polisonnografia a Milano?

Presso l’U.O. di Pneumologia dell’Ospedale San Giuseppe di Milano è possibile effettuare il monitoraggio cardio-respiratorio e tutto l’adattamento alla ventilazione non invasiva senza necessità di ricovero.

Dopo aver effettuato una visita pneumologica, il paziente potrà tramite sistema sanitario nazionale ricevere un appuntamento per polisonnografia.

Un tecnico specializzato mostrerà come eseguire l’esame durante la notte; la registrazione sarà quindi refertato dal medico nei giorni successivi e in caso di positività, si darà avvio al percorso di adattamento alla ventilazione.

Questa percorso permette di ridurre le liste d’attesa e migliora la compliance del paziente che non è costretto a dormire nel letto di un reparto di degenza, ma resta a casa propria non modificando le proprie abitudini e riproducendo al meglio le condizioni abituali. Nei casi problematici o di gravi patologie associate, è comunque sempre possibile essere ricoverati in Reparto per esser sottoposti a tali approfondimenti.
In regime di libera professione è poi possibile eseguire sia la polisonnografia che tutto l’adattamento alla ventilazione al domicilio, con il tecnico che si recherà di volta in volta a casa del paziente.

Dove effettuare e come prenotare la DISE a Milano?

La DISE è un atto chirurgico, viene posta indicazione dallo specialista otorinolaringoiatra alla luce dei risultati polisonnografici e solo in quei casi di OSAS lieve o moderata che non tollerano la terapia con la c-PAP. È possibile accedere agli ambulatori specialistici sia mediante SSN che in libera professione.

 

 

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