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Blog – Gruppo MultiMedica

Se la voce cala, attenzione al polipo

Un cambiamento della voce, che si manifesta a volte come raucedine, oppure un’improvvisa mancanza di fiato o una voce che diventa velata, possiamo correttamente definirlo come disfonia.
E’ il più delle volte un banale raffreddamento o uno sforzo vocale a procurare una disfonia transitoria. Qualche giorno di abbassamento o alterazione vocale non deve allarmare. Le corde vocali e tutte le altre parti della laringe sono composte da piccoli muscoli, tendini, articolazioni e, come tali, strutture soggette a processi infiammatori che, aumentandone l’imbibizione (il contenuto di acqua) possono alterarne la dimensione e di conseguenza l’emissione del suono.

Capita però che il problema si protragga nel tempo senza accenni a risolversi, magari associato ad una persistente sensazione di corpo estraneo in gola.
È a questo punto che nasce il sospetto che non si tratti semplicemente di un processo infiammatorio ma di un’alterazione anatomica vera e propria.

Diagnosi

Quindi se la voce alterata perdura da più di 3 o 4 settimane è bene rivolgersi allo Specialista Otorinolaringoiatra che eseguirà un esame strumentale che si chiama laringoscopia. Con un sistema video ad alta risoluzione collegato ad un endoscopio rigido o flessibile lo Specialista sarà in grado di valutare direttamente l’anatomia e la funzione della laringe e delle corde vocali in particolare.

Nella stragrande maggioranza dei casi verrà riscontrata solamente un’infiammazione cronica, causata principalmente dal fumo di sigaretta o dal reflusso gastrico, con quadri tipici e non equivocabili: la conseguente terapia, abolizione del fumo o correzione della dieta e farmaci antiacidi, saranno prescritte per risolvere definitivamente il problema.
Raramente causa della disfonia è una vera anomalia anatomica: polipi e noduli o ancor più raramente neoformazioni di tipo tumorale.

I noduli cordali sono formazioni benigne (non tumorali) delle corde vocali che si sviluppano nel tempo su un quadro di un prolungato utilizzo non corretto della voce: sono di fatto degli ispessimenti duri, di tipo calloso, sulle corde vocali. I polipi invece sono il più delle volte conseguenti a un microtrauma e per questo possono assumere diverse forme. Possono formarsi su una o su entrambe le corde vocali, possono toccarsi (come i noduli) e possono apparire come formazioni gelatinose o angiomatose. Semplificando, per comprendere la differenza tra un nodulo e un polipo, possiamo immaginare il primo come un callo, il secondo come una vescica.

Un discorso a parte va fatto per le neoformazioni di tipo pre-tumorale e tumorale delle corde vocali. Di forma, colore e dimensione eterogenea, al loro esordio possono anche assomigliare visivamente ai polipi, ma hanno la caratteristica di crescere con relativa rapidità nel tempo.

Cura

Il trattamento, come si può intuire, è completamente diverso: per i noduli è volto a correggere la causa, attraverso una rieducazione della modalità di emissione della voce e della respirazione, per i polipi il trattamento è chirurgico, con l’obiettivo di rimuovere il nodulo (l’esito dell’evento traumatico) ma soprattutto per eseguire un esame istologico atto ad escludere che si tratti di una forma tumorale.

Nel primo caso sarà lo Specialista a suggerire il percorso di rieducazione che il paziente seguirà con il Logopedista, mediante sedute terapeutiche ed esercizi di allenamento mirati a variare l’intensità, la forza o l’appoggio del flusso espiratorio ed introdurre una modalità corretta nell’uso della voce .

Per quanto riguarda la chirurgia delle corde vocali si tratta di un approccio non invasivo, che consiste nell’eseguire in anestesia generale la rimozione endoscopica della lesione.
Se correttamente eseguito l’intervento permette un recupero molto rapido, con il ritorno in pochi giorni alla voce normale.

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