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OSPEDALE SAN GIUSEPPE


Gruppo MultiMedica

Ospedale San Giuseppe CHIRURGIA VASCOLARE

Direttore: Dr. Massimiliano Martelli

Descrizione

  1. Presa a carico diagnostica e di follow-up del paziente arteriopatico che rientra in una rete dipartimentale cardio-vascolare e metabolica (cura del diabete) con la gestione in toto di tutte le patologie associate.
  2. Trattamento chirurgico tradizionale ed endovascolare (EVAR e TEVAR) degli aneurismi aortici, con particolare riferimento alle anatomie complesse ed ai pazienti ad elevato rischio chirurgico. Utilizzo di percorsi integrati chirurgici, anestesiologici ed infermieristici per il recupero precoce post-operatorio (fast-track).
    L’evoluzione naturale dell’aneurisma è il suo progressivo incremento in diametro fino alla rottura. La rottura di un aneurisma è un’evenienza drammatica che comporta la morte del paziente nella maggior parte dei casi, anche se operati in urgenza. La diagnosi è nel 75% dei casi casuale (nel corso di indagini ecografiche o radiologiche eseguite per altri motivi); può avvenire anche mediante una visita medica (rilievo di massa pulsante in addome). Una ecografia dell’addome andrebbe sempre eseguita dopo i 60 anni ed è in grado di fare diagnosi di aneurisma aortico e di salvare una vita. L’aneurisma aortico può essere corretto con un intervento chirurgico tradizionale (resezione e sostituzione dell’aorta malata con una protesi) o con un trattamento endovascolare (EVAR /TEVAR) che consiste nell’escludere la sacca aneurismatica dal flusso ematico posizionando al suo interno una endoprotesi. EVAR e TEVAR evitano l’apertura del torace o dell’addome e possono essere eseguiti in anestesia loco-regionale. La nostra è una struttura di II livello con un numero di interventi per aneurismi aortici maggiori di 30 all’anno; questo ci permette di essere una struttura di riferimento regionale.
  3. Trattamento endovascolare (PTA, PTA+stent, aterectomia) dell’ischemia critica cronica degli arti con l’utilizzo anche di più moderni stent e palloni a rilascio di un farmaco che inibiscono il riformarsi della steno-ostruzione nelle patologie steno-ostruttive periferiche.
    In presenza di ischemia critica cronica, cioè quando compare dolore a riposo o lesioni trofiche del piede per un troppo ridotto apporto ematico, gli interventi di bypass periferico o di angioplastica rappresentano le opzioni utili alla rivascolarizzazione ed al salvataggio dell’arto. In particolare questa condizione di ischemia critica si presenta nei pazienti diabetici e nei pazienti dializzati.
  4.  Rivascolarizzazione periferica chirurgica con bypass anche “estremi”.
     Nei pazienti dove le manovre endovascolari falliscono o non sono indicate, la rivascolarizzazione viene eseguita con procedura chirurgiche tradizionali che si spingono anche ai vasi più piccoli a livello del piede (rami plantari e/o tarsali).
  5. Chirurgia della stenosi carotidea in anestesia loco-regionale. PTA+stent carotideo. Trattamento in urgenza emergenza delle lesioni carotidee sintomatiche inserito nel protocollo della Stroke Unit.
    L’ictus cerebrale ischemico può essere dovuto ad una placca aterosclerotica non riconosciuta della biforcazione carotidea. Alcune volte queste lesioni restano asintomatiche per diversi anni fino alla comparsa della complicanza o dell’evento ischemico cerebrale (ictus). Una diagnostica con ecocolorDoppler dei TSA permette di riconoscere la presenza di una placca carotidea, quantificarla ed evidenziare una indicazione al suo trattamento.  La chirurgia rimane il gold standard quando è presente una indicazione diversa dalla sola terapia medica e soprattutto per i paziente sintomatici, mentre lo stenting è più indicata nelle re-stenosi e nei pazienti con rischio operatorio troppo elevato. Una collaborazione stretta con la neurologia permette di far fronte a tutte le esigenze del paziente.
  6. Trattamento chirurgico mini invasivo delle varici. Termoablazione della safena con radiofrequenza (e/o laser).
    Il trattamento con termoablazione dell’asse safenico permette un regime ambulatoriale e riduce ai minimi termini l’invalidità postoperatoria in una patologia che presenta una prevalenza nella popolazione adulta prossima al 30%, determinando un positivo risparmio economico sociale. La procedura è stata indicata da tutte le linee guida europee come prima scelta nei pazienti che ne presentano le indicazioni e nei centri come il nostro di provata esperienza.
  7. Confezionamento e gestione degli accessi vascolari per emodialisi
    I pazienti emodializzati presentano la necessità di un accesso vascolare ad alta portata comunemente conosciuto come fistola per dialisi. Il confezionamento di una fistola efficiente e la sua “manutenzione” è indispensabile per la dialisi e quindi per la vita di questi pazienti. Il nostro servizio è inserito in un circuito per diversi centri dialitici e utilizza anche materiali innovativi per permettere la puntura precoce, riducendo l’utilizzo dei cateteri dialitici a permanenza a rischio settico.
INDICATORI

Siamo tra i Centri di II livello ad alto volume regionale; questo che ci permette di essere un centro di riferimento per la cura di tutta la patologia vascolare sia in elezione che in emergenza/urgenza con tutte le più moderne attrezzature.
Nell’ambito della Certificazione ISO vengono certificate le complicanze per le procedure in particolare carotidee (interventi di disostruzione e stenting). L’incidenza di complicanze é nettamente inferiore a quella prevista dalle linee guida internazionali. In particolare: salvataggio d’arto nell’ischemia critica cronica e nel piede diabetico > 90%,
complicanze neurologiche dopo chirurgia carotidea < 0.5%.
e complicazioni infettive dopo chirurgia vascolare maggiore < 2%.

ECCELLENZE

Eccellenza assoluta nel trattamento integrato – in collaborazione con il Centro per la cura del Piede Diabetico – nella rivascolarizzazione dell’ischemia critica cronica degli arti inferiori, con esperienza di “team” leader a livello internazionale.
Particolare eccellenza nel trattamento sia endovascolare che chirurgico tradizionale per la cura della patologia aneurismatica e/o occlusiva dell’aorta addominale (utilizzo di percorsi integrati chirurgici, anestesiologici ed infermieristici per il recupero precoce post-operatorio “fast-track”), con esperienza ultradecennale ed utilizzo dei più recenti materiali endoprotesici

EQUIPE

Responsabile

Massimiliano Martelli

Aiuto

Francesco Setacci (Responsabile della Ricerca della Chirurgia Vascolare)
Marco Miramonti
Roger Vitiello

Assistente

Alessandra Baudo
Alessandro Rossi
Roberta Munaò