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Blog – Gruppo MultiMedica

Aritmia cardiaca. Quando il cuore non “segue” il ritmo.

L’aritmia cardiaca è una condizione in cui il cuore batte:

  • troppo velocemente (tachicardia)
  • troppo lentamente (bradicardia)
  • irregolarmente (aritmia)

Esistono diverse ragioni che determinano l’aritmia:

  • il nodo senoatriale (cioè quella zona del cuore da cui parte una corrente elettrica che fa contrarre il cuore) non è in grado di determinare battiti cardiaci sufficienti
  • Il ritmo del nodo senoatriale diventa anormale
  • Altre aree assumono la stessa funzione del nodo senoatriale.

Altre aritmie sopraggiungono se c’è un interruzione nel circuito elettrico del cuore, portando i ventricoli a battere separatamente dagli atri.
Nel peggiore dei casi i ventricoli non sono più in grado di battere: si parla allora di fibrillazione ventricolare. Quando ciò si verifica il cuore non riesce a pompare e il paziente decede in tempi brevi.

Le cause

 

Alcune persone nascono con un ritmo cardiaco irregolare.
Altre sviluppano l’aritmia in seguito a consumo di tabacco, alcolici, caffeina, droghe o in seguito ad assunzione di alcuni tipi di medicinali.
Anche le malattie del cuore possono causare l’aritmia. Le cause più comuni sono l’infarto e la dilatazione del cuore causata da ipertensione.
Alcune condizioni cliniche, come disfunzioni tiroidee, possono altresì condurre all’aritmia.

I sintomi

 

Quando il ritmo cardiaco diventa irregolare il soggetto potrebbe avvertire a livello del petto: palpitazioni, dolori lancinanti, pulsazioni, tremolio o sentirsi come se il cuore non battesse.
Nelle aritmie più gravi, le persone si sentono deboli o hanno le vertigini.
È molto importante saper controllare le proprie pulsazioni: con l‘indice e il medio della mano destra, contate quanti battiti riuscite a sentire sul polso sinistro in 15 secondi. Moltiplicate questo numero per 4 e otterrete il vostro ritmo cardiaco per minuto.

I diversi tipi di aritmia

 

La maggior parte delle aritmie non è pericolosa ma, se si avverte un battito cardiaco anomalo e si pensa che si possa trattare di un’aritmia, allora è opportuno farsi visitare da un medico perché in rari casi l’aritmia può anche essere fatale.
Un battito cardiaco irregolare può compromettere la capacità del cuore di pompare abbastanza sangue, il che influenza la pressione sanguigna.
In alcuni casi la pressione del sangue può invece non essere influenzata, ma il sangue potrebbe non essere completamente pompato ad ogni battito: ciò può determinare la formazione di coaguli di sangue. Questo fenomeno si verifica specialmente nella fibrillazione atriale, in cui gli atri vibrano piuttosto che contrarsi.
I coaguli di sangue che si formano nelle camere del cuore potrebbero liberarsi e viaggiare sino al cervello, determinando un ictus.

Diagnosi

 

L’aritmia cardiaca viene diagnosticata con un elettrocardiogramma(ECG).
Ma alcune forme non si presentano con costanza e durante l’ECG potrebbe non essere rilevato nulla di anomalo: in tal caso si ricorre al monitoraggio Holter in cui l’ECG si registra nell’arco delle 24 ore.
Se l’aritmia si presenta periodicamente , il paziente potrebbe indossare un dispositivo registratore: quando il paziente avverte l’aritmia, attiva il dispositivo per registrare un ECG. L’informazione registrata viene poi trasmessa al centro ospedaliero che le analizza.
Si può anche richiedere al paziente di fare attività fisica durante l’ECG.
È insomma importante capire cosa determina l’aritmia cardiaca, proprio per questo si controllerà il cuore, la pressione sanguigna, gli zuccheri nel sangue, i livelli degli ormoni tiroidei. Il cardiologo potrebbe anche effettuare uno studio elettrofisiologico, procedura che si effettua tramite un catetere ,inserito generalmente attraverso un vaso sanguigno di un braccio o di una gamba, per arrivare al cuore.

La cura

 

L’aritmia si può curare chirurgicamente, in maniera definitiva attraverso alcune procedure:
la cardioversione elettrica, attraverso alcuni “shock elettrici” si può “resettare” il ritmo cardiaco; l’ablazione, che consiste nell’eliminare quei circuiti elettrici anomali responsabili dell’aritmia attraverso l’inserimento di un catetere che da un vaso della gamba o del braccio arriva al cuore direttamente nel punto da cui partono le suddette anomalie elettriche. Nei casi in cui, invece, il ritmo cardiaco è troppo lento, può essere impiantato un pacemaker. Al contrario quando il ritmo cardiaco è troppo rapido, può essere impiantato un defibrillatore, ovvero un dispositivo che riesce ad avvertire quando il battito supera una certa soglia e trasmette uno shock elettrico al cuore in modo da far ritornare il ritmo nei limiti di norma.

La prevenzione

 

Per aiutare il nostro cuore a prevenire aritmie pericolose e mantenerlo in buona salute ricordiamoci sempre di:

  • non fumare
  • fare attività fisica
  • osservare una dieta sana ed equilibrata
  • controllare i livelli di colesterolo
  • controllare i livelli di pressione arteriosa
  • controllare i livelli di zucchero nel sangue
  • non aumentare di peso
  • gestire i livelli di stress

E se anche tutto ciò non dovesse bastare: sceglietevi un bravo cardiologo!!

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