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Blog – Gruppo MultiMedica

Cuore e tiroide

Un cattivo funzionamento della tiroide può avere ripercussioni sulla salute del cuore? Soffro di ipotiroidismo e vorrei sapere se questa patologia determina un aumentato rischio di incorrere in una malattia cardiovascolare.


Risponde

Dr. Michele Lombardo, Direttore dell’Unità Operativa di Cardiologia – Ospedale San Giuseppe – MultiMedica

Gentile signora,

la sua domanda solleva una questione di grande rilievo. L’ormone tiroideo, infatti, è fondamentale per la normale funzione cardiaca, come di molti altri organi. Se la sua mancata produzione da parte della ghiandola tiroidea (in genere per fenomeni autoimmunitari: tiroidite di Hashimoto) non viene corretta da un’assunzione adeguata di levotiroxina, il muscolo cardiaco nel corso del tempo riduce l’efficacia della funzione contrattile (cioè pompa il sangue con minore forza durante la sistole) e del suo rilasciamento (non si riempie adeguatamente durante la diastole).

Inoltre, la frequenza cardiaca che è modulata dagli ormoni tiroidei è più lenta del normale di circa 10-20 battiti al minuto (bradicardia sinusale), mentre si osserva un aumento della pressione arteriosa, in particolare diastolica, a seguito dell’irrigidimento dei vasi sanguigni. La conseguenza è che, mentre aumenta il lavoro complessivo a cui il cuore è sottoposto, la sua funzionalità si riduce, fino a configurare una vera cardiomiopatia (malattia del muscolo cardiaco).

Nei casi estremi, se non si interviene con la terapia sostitutiva, il cuore si ingrossa, può comparire un versamento nel pericardio, il paziente manifesta una ridotta capacità allo sforzo e una progressiva mancanza di respiro anche a riposo. Inoltre si osserva un caratteristico ispessimento della cute (mixedema), particolarmente evidente attorno agli occhi e sulla regione anteriore delle gambe, ben diverso dal gonfiore delle gambe per accumulo di liquido che si osserva nello scompenso cardiaco.

Inoltre, può comparire un’aritmia cardiaca caratterizzata da un battito caotico e disordinato, la fibrillazione atriale, mentre l’aumento del colesterolo LDL e della proteina C-reattiva, può predisporre alla progressione della malattia coronarica.  Tuttavia, nel suo caso la diagnosi è stata già fatta e la terapia sostitutiva avviata, pertanto il rischio di manifestare una condizione di sofferenza cardiaca, con le conseguenze sopra descritte, è virtualmente annullato.

Il mantenimento entro valori di normalità degli ormoni circolanti (TSH, FT3, FT4) a seguito del corretto dosaggio della levotiroxina, il controllo pressorio e una visita cardiologica annuale potranno facilmente rassicurarla che le sue prospettive di buona salute sono le stesse di una persona con normale funzionamento della tiroide.

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