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Blog – Gruppo MultiMedica

Dimagrire MAI senza carboidrati: la pasta non fa ingrassare

Alimento base della Dieta Mediterranea e piatto amato per la gran parte degli italiani, la pasta è da sempre protagonista delle nostre tavole. Nel 2011 la pasta al pomodoro insieme al basilico, l’olio e tutte le pratiche alimentari e culturali che rappresentano la Dieta Mediterranea è stata proclamata dall’UNESCO Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.

In occasione delle Giornata Mondiale della Pasta, una serie di falsi miti da sfatare per concedersi senza troppi sensi di colpa un bel piatto di pasta.

La pasta fa ingrassare? Valori nutrizionali

Non è vero che la pasta fa ingrassare. 100 gr di pasta forniscono circa 360 kcal e contengono circa 83% carboidrati, 12% proteine e 4% di grassi.  La pasta è un alimento ricco di carboidrati complessi a lento assorbimento, evita all’organismo aumenti repentini delle glicemia e garantisce un prolungato senso di sazietà grazie alla presenza dell’amido (carboidrato complesso).

Pasta integrale vs pasta normale

La pasta secca raffinata è composta principalmente da carboidrati, con la raffinazione della farina vengono eliminati molti nutrienti utili all’organismo. Invece, la pasta integrale mantiene tutte le proprietà del grano, in particolare le fibre. Le fibre dei cereali integrali migliorano i livelli di colesterolo nel sangue e la funzionalità intestinale, riducono il rischio di malattie cardiache e croniche come ictus, diabete mellito tipo 2 e obesità.

Inoltre, la pasta integrale è ideale per chi soffre di diabete perchè ha un più basso indice glicemico (velocità con cui aumenta la glicemia), il che significa che provoca minori aumenti dei livelli di glucosio e un minor rilascio di insulina (ormone anabolizzante, cioè che stimola i processi di sintesi tra cui quella dei grassi).

Meglio a pranzo che cena?

La pasta può essere consumata anche di sera, non esiste nessuna evidenza scientifica che dimostri il contrario. Specialmente se siamo stressati, mangiare la pasta mette di buonumore poiché questa contiene triptofano, un aminoacido che favorisce il rilascio di serotonina (neurotrasmettitore ad azione antidepressiva) e melatonina (ormone responsabile del ritmo sonno-veglia), segue la riduzione degli ormoni dello stress, fra cui il cortisolo, che favorisce aumento di adipe.

Per chi è celiaco o soffre di disturbi intestinali via libera al riso integrale o altri cerali senza glutine.

Il glutine fa dimagrire?

La pasta senza glutine si consiglia solo a coloro che hanno una ipersensibilità al glutine o sono celiaci. La pasta senza glutine contiene più grassi!

Pasta scotta o al dente?

La pasta deve essere obbligatoriamente cotta “al dente” perché:

  • dà più sazietà;
  • ha un indice glicemico più basso;
  • la giusta cottura preserva le caratteristiche dell’alimento stesso in termini di dispersione di vitamine e minerali;
  • è più digeribile.La maglia glutinica trattiene al proprio interno i granuli di amido che sua volta lo rendono assimilabile in modo graduale.

Analogamente la pasta cotta a lungo risulta più collosa, difficile da digerire, e parte dell’amido finisce nell’acqua di cottura rendendo l’acqua torbida. Quest’ultima viene deglutinata senza alcuna masticazione.

I carboidrati sono pericolosi per la bilancia?

I carboidrati non son affatto pericolosi per la bilancia. La pasta nelle giuste quantità si può consumare quotidianamente nel contesto di una dieta equilibrata e di uno stile di vita corretto. Piatti di pasta di 80-90 gr. con condimenti moderati sono assolutamente concessi e consigliati in quanto alimenti poveri se non privi di grassi.

Inoltre, la pasta si presta a molteplici ricette associata a verdure e/o ai legumi o a un sugo di carne o pesce. Non priviamoci di un buon piatto di spaghetti al pomodoro con un filo di olio d’oliva extravergine e basilico, sia il palato che la bilancia saranno felici.

Concludendo

Nel 90% dei casi per dimagrire rapidamente si eliminano i carboidrati demonizzandoli erroneamente e dimenticandosi che il 60% delle calorie giornaliere totali deve provenire proprio dai carboidrati. Le diete low carb (a basso contenuto di carboidrati) non sono salutari soprattutto se autogestite. Bisogna affidarsi ad un professionista e soprattutto al buon senso, evitare scorrette abitudini come mangiare cibi junk food, esagerare con gli zuccheri semplici, abusare di alcol e intingoli.

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Dr.ssa Angela Valentino, Biologa Nutrizionista,
Ambulatorio di Psico-Nutrizione, IRCCS MultiMedica

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