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Blog – Gruppo MultiMedica

Disfunzione erettile, una malattia della testa o del cuore?

Il sesso non muore mai “SEX NEVER DIES!” è il titolo dell’editoriale di una delle più importanti riviste al mondo che tratta di ipertensione e malattia vascolare.

Ma cosa c’entra il sesso con le patologie cardiovascolari?La disfunzione erettile (DE) e le malattie vascolari (per es. delle carotidi o delle coronarie) sono, in realtà, strettamente associate. Quindi una buona cura delle proprie arterie è alla base di una buona funzione sessuale, ma attenzione, il titolo nasconde una informazione ancora più importante ovvero che i maschi affetti da DE, apparentemente “sani”, probabilmente hanno o stanno sviluppando una malattia alle carotidi o alle coronarie e quindi devono essere intrapresi accertamenti specifici da parte del Medico Curante.

Non bisogna pertanto sottostimare l’importanza della DE, considerandola solo un problema di qualità di vita, ma è necessario interpretarla come un importante segnale d’avvertimento, come indicato nelle linee guida della Società Europea di Urologia, la più grande al mondo.

L’erezione infatti è un meccanismo complesso che implica un delicato equilibrio tra trasmissione di impulsi nervosi, funzionamento dei vasi arteriosi e venosi e i tessuti che costituiscono il pene. Il danno ai vasi è responsabile di larga parte delle DE, che è in verità un problema molto frequente tra i maschi.

Il numero di nuovi casi per anno è molto alto, circa 26 per anno ogni 1000 uomini. In uno studio che ha cercato di fare una foto della vita quotidiana ben 1 soggetto su 4 che cercava terapie per la DE (per esempio la famosa pillola blu) ha meno di 40 anni, con almeno la metà dei soggetti che lamentava una disfunzione grave. Si tratta pertanto di una vera e propria epidemia “silenziosa”.

Cause di Disfunzione erettile

Che cosa può causare la DE?

I principali fattori di rischio sono logicamente simili a quelli delle malattie dei vasi e del cuore: fumo, alcol, peso eccessivo, eccesso di colesterolo e trigliceridi, ipertensione, diabete, carenza di attività fisica. La DE, in una proporzione minore, riconosce altre importanti cause, quali l’abbassamento dei livelli di testosterone nel sangue, dovuto a un ridotto funzionamento dei testicoli legato all’invecchiamento, l’ipertrofia prostatica, specialmente se causa disturbi urinari.

Pur tuttavia ci sono evidenze derivanti da studi scientifici che dimostrano chiaramente quanto uno stile di vita “salutare” e la terapia farmacologica per fattori di rischio (per es. per l’eccesso di colesterolo) siano anche in grado di migliorare la funzione erettile in casi con DE non eccessivamente grave. In particolare, l’attività fisica regolare e il calo di peso in eccesso, sembrano avere una notevole efficacia. La comparsa di DE è a sua volta un campanello di allarme per la malattia delle coronarie, causa dell’infarto, e delle carotidi, responsabili dell’ictus.

Per quanto riguarda la malattia coronarica è noto che circa il 50% dei pazienti sottoposti a coronarografia, un esame per determinarne lo stato di salute, hanno una storia di DE e il tempo tra l’insorgenza della DE e dell’evento acuto, l’ischemia o l’infarto al cuore, è di circa 4 anni.

Ben il 20% degli individui che si presentano con DE, pur non avendo una storia nota di cardiopatia, presentato un ecocardiogramma sotto stress alterato, circa 6 volte in più rispetto a una popolazione comparabile ma senza DE.

La stessa proporzione di soggetti “sani”, a parte la DE, ovvero il 20%, sottoposta all’esame per controllare le coronarie, l’angiografia, ha un problema. Analogamente il restringimento delle carotidi, con tutte le pericolose conseguenze, come l’ictus, è direttamente associata alla presenza e alla gravità della DE.

Il meccanismo sottostante questo fenomeno è piuttosto semplice. Il danno provocato alle arterie da uno stile di vita inadeguato, dall’invecchiamento, dal diabete, dall’ipertensione, dal colesterolo alto, si chiama aterosclerosi e consiste in un processo che determina un aumento dello spessore della parete delle arterie. Aumentando lo spessore delle arterie si riduce il passaggio di sangue al loro interno.

Evidentemente i sintomi legati al restringimento si notano prima in arterie di diametro minore (l’a. peniena e cavernosa per es. che rendono possibile l’erezione) e dopo nelle arterie di diametro maggiore (le coronarie o le carotidi).

Diagnosi

Quando compare una DE ci si deve rivolgere al proprio Medico Curante, il quale, anche in assenza di note e concomitanti malattie vascolari o patologie prostatiche, dovrà visitare il paziente, controllando il battito cardiaco e la pressione. Inoltre dovrà cercare di classificare la gravità della DE, possibilmente mediante l’uso di questionari validati (per es. IIEF), indagare su eventuali sintomi urinari (per es. con il questionario validato IPSS), eseguire l’esame fisico dei genitali esterni e della prostata data la non trascurabile associazione che esiste tra DE, disturbi del basso apparato urinario e riduzione dei livelli di testosterone. Gli esami di laboratorio minimi che richiederà il vostro Medico sono un profilo gluco-lipidico e il dosaggio del testosterone.

Nel caso il paziente presenti alla visita un rischio di malattia cardiovascolare basso o intermedio (secondo una classificazione standardizzata a livello mondiale), dovrà anche essere prescritto un test da sforzo.

Se il test da sforzo risulta positivo o il paziente è ad alto rischio di malattia cardiovascolare dovrà essere immediatamente consultato un Cardiologo.

Ai pazienti quindi bisogna che arrivi un messaggio chiaro e forte, la DE non deve essere un sintomo sottovalutato ma bisogna immediatamente rivolgersi al proprio Medico Curante.

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