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Blog – Gruppo MultiMedica

Le fake news sulla Chirurgia dello Strabismo

Durante la nostra attività quotidiana, ci capita di incontrare alcuni pazienti che sono restii ad affrontare un intervento chirurgico per correggere il loro strabismo. Confrontandoci con loro e con i loro timori, ci siamo accorti di alcune false credenze molto diffuse.

Mi hanno detto che è possibile effettuare esercizi visivi per evitare la chirurgia

Seppur sia vero che in alcune limitate tipologie di strabismo si possa ricorrere agli esercizi ortottici, nella maggior parte degli strabismi congeniti o acquisiti, oppure secondari a paralisi dei nervi cranici, questo genere di terapia ha un’efficacia limitata o nulla. Inoltre, questi esercizi non vengono coperti dal sistema sanitario o dalle assicurazioni private, andando a gravare sulle finanze del paziente.

La chirurgia sarà eseguita con il laser

L’intervento di correzione dello strabismo non viene effettuato con la tecnologia laser, ma è una chirurgia “tradizionale”. Nonostante ciò, si tratta di un intervento mini-invasivo, con esiti estetici pressoché inesistenti, o molto limitati nel caso di chirurgia che interessi molti muscoli extraoculari.

La chirurgia ha solo fini estetici

Per quanto in alcuni casi i pazienti si rivolgano a noi poiché lo strabismo li disturba da un punto di vista estetico-sociale, la correzione della deviazione oculare non si limita solo a questo.
Infatti i vantaggi funzionali sono diversi: il miglioramento del campo del visivo, il miglioramento o la risoluzione della diplopia percepita o anche il recupero della visione binoculare.

Non ha senso sottoporsi ad un intervento alla mia età

Molti pazienti adulti ci segnalano questa preoccupazione. In non giovane età, i meccanismi di recupero sono meno rapidi e precisi, ma questo non è un motivo per evitare un intervento. Una diplopia insorta improvvisamente può essere risolta, così come può migliorare la motilità oculare compromessa in seguito a una paralisi di un nervo cranico, anche se l’operazione viene effettuata in tarda età.

Dopo l’intervento dovrò rimanere bendato/a o non riuscirò a vedere

Non è necessario rimanere bendati nel postoperatorio, ma solo instillare colliri antibiotico-cortisonici per qualche giorno. Allo stesso modo, la vista non viene compromessa dall’intervento di correzione dello strabismo: eventi avversi, come per esempio infezioni oculari, vengono descritti in meno di 1 caso su 30.000.

Dopo l’intervento potrò togliere gli occhiali

L’intervento di strabismo non è una chirurgia refrattiva, ma agisce solo sulla posizione relativa dei bulbi oculari. La correzione ottica portata prima dell’intervento rimarrà la medesima anche successivamente.

Mi hanno detto che usare una benda occlusiva è meglio dell’intervento

In questo caso bisogna distinguere quale tipo di paziente abbiamo di fronte. Nel caso di un bambino, il “patching” è il trattamento più efficace per curare l’ambliopia, meglio nota come occhio pigro. In queste situazioni, il patch e la chirurgia dello strabismo sono due terapie da utilizzare simultaneamente per aiutare il piccolo paziente.
Se invece si tratta di un adulto, il bendaggio occlusivo viene utilizzato per impedire la visione di un occhio, così da evitare una insostenibile diplopia al paziente. Per quanto in questa situazione lo scopo venga raggiunto, è difficile che il paziente possa sostenere questa qualità di vita a lungo termine, e gli unici modi per aiutarlo sono l’utilizzo di una correzione prismatica o l’intervento chirurgico.

L’effetto della chirurgia dura poco

La durata a lungo termine della chirurgia varia moltissimo da paziente a paziente, anche in base al tipo di strabismo cui ci troviamo di fronte. È possibile che si debba considerare la possibilità di un secondo intervento in futuro, ma nella maggioranza dei casi un singolo intervento è sufficiente a correggere il difetto.

La chirurgia non mi permetterà di recuperare la visione binoculare singola

C’è molta confusione su questo argomento, cerchiamo di fare chiarezza. L’intervento di strabismo permette a tutti di migliorare la visione binoculare periferica, mentre solo in alcuni pazienti è possibile recuperare funzionalmente anche la visione binoculare singola centrale, quella che permette la stereopsi, ossia la visione tridimensionale più fine. Quest’ultima può essere recuperata solo da chi l’aveva correttamente sviluppata nel suo percorso di crescita, come in coloro in cui compare lo strabismo in età adulta. In caso di strabismo congenito, la stereopsi non ha tempo e modo di formarsi e questo non può essere permesso neanche da un intervento chirurgico.

Dr. Matteo Scaramuzzi, Oculista, Ospedale San Giuseppe

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