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Blog – Gruppo MultiMedica

Infarto e arresto cardiaco: sono diversi?

Mi potete spiegare, con parole semplici, qual è la differenza tra infarto e arresto cardiaco?


Risponde

Dr. Michele Lombardo,
Direttore dell’Unità Operativa di Cardiologia
Ospedale San Giuseppe – MultiMedica

Gentile signore,

l’infarto cardiaco è la perdita di tessuto muscolare, progressivamente sostituito da tessuto cicatriziale (incapace di contrarsi), a seguito dell’improvvisa sospensione dell’apporto di ossigeno per trombosi di un’ arteria coronarica, che porta sangue al cuore e ne assicura il normale funzionamento.
Il trombo si forma quando una placca aterosclerotica si rompe, mettendo a contatto le piastrine presenti nella circolazione con sostanze che ne favoriscono l’aggregazione e poi la formazione di fibrina. Il coagulo, se non viene prontamente rimosso con farmaci trombolitici o, preferibilmente, con l’angioplastica, la tromboaspirazione e l’applicazione di uno stent, interrompe il flusso sanguigno e determina la morte del muscolo cardiaco tributario della coronaria malata. Inoltre, si creano le condizioni per l’insorgenza di un’insufficienza cardiaca, più o meno grave a seconda dell’estensione del danno infartuale.

Nelle prime ore dall’infarto, possono frequentemente manifestarsi aritmie ventricolari , provocate dalla disomogeneità elettrica che si viene a formare tra il territorio normale e quello ischemico. Queste vanno dall’extrasistolia semplice (battiti anticipati), fino alla tachicardia ventricolare: una serie di battiti ad alta frequenza, che prendono il comando del ritmo cardiaco e possono degenerare nella gravissima fibrillazione ventricolare (FV). In questo caso, il cuore viene stimolato da frequentissimi battiti (400-600/min), talmente superficiali da produrre una paralisi cardiaca con arresto del circolo: il cuore non è più in grado di pompare sangue. L’arresto cardiaco da FV può inoltre comparire a distanza di anni dall’episodio infartuale, quando il rimodellamento (dilatazione) del cuore determina una depressione della capacità contrattile, oppure anche a seguito di cardiomiopatie di natura non coronarica. Altra causa, non frequente, di FV sono le “canalopatie” a trasmissione genetica, che possono provocare la comparsa di gravi aritmie ventricolari.

Infine, una condizione che provoca l’arresto cardiaco è l’asistolia, che non consegue nè ad una FV, nè da un infarto, ma è provocata dalla incapacità del tessuto specifico di conduzione del cuore a produrre uno stimolo elettrico efficace.

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