Skip to main content
Blog – Gruppo MultiMedica

Causa infortunio non potrò allenarmi per le prossime settimane. Ho sentito dire che per mantenere “in forma” il mio cuore e il sistema cardiovascolare potrebbe bastare fare delle saune.

Vero

Vero, ma con delle eccezioni

La sauna è una pratica di rilassamento che nel soggetto sano determina numerosi benefici a livello del sistema cardio-circolatorio. In una sauna tradizionale c’è aria secca con un’umidità del 10-20% circa, la temperatura varia da 80 a 100° C a livello del capo, ma è molto più bassa a livello del pavimento (circa 30° C). Questo mantiene efficiente la ventilazione assicurando condizioni ottimali per il cuore. Il calore, infatti, allargando i vasi arteriosi fa diminuire la pressione arteriosa favorendo l’efficienza della fase di contrazione cardiaca (sistole) e di rilasciamento (diastole), migliorando anche l’ossigenazione del cuore, un effetto non molto diverso da quello prodotto da uno sforzo fisico programmato.

Già in passato erano stati dimostrati i benefici della sauna sulla pressione arteriosa e sulla modulazione del sistema neurovegetativo. Recentemente, il valore terapeutico di questa pratica è stato confermato, in maniera davvero eclatante, dallo studio finlandese: “Sauna bathing is associated with reduced cardiovascular mortality and improves risk prediction in men and women: a prospective cohort study“, (Laukkanen T1,2, Kunutsor SK3,4, Khan H5, Willeit P6,7, Zaccardi F8, Laukkanen JA,) pubblicato sul British Medical Journal 2018, Nov 29, 16 : 219. È stato evidenziato che, in 1688 soggetti esenti da patologie cardiache note, di età media 63 anni, il 51% donne, indipendentemente dal fumo, dall’attività fisica e dalla condizione socioeconomica, il rischio di morte per cause cardiache a 15 anni diminuiva in maniera continua e progressiva, passando da 1 seduta di sauna per settimana a 7 per settimana: ad esempio, fare la sauna 4 volte alla settimana per circa 30 minuti, diminuiva il rischio di morte, riportandolo al 2.7 per mille, rispetto al 10.1 per mille del gruppo che praticava nessuna seduta o 1 sola seduta settimanale.

La spiegazione di questi risultati, chiaramente protettivi in termini di riduzione della mortalità cardiaca, può risiedere negli effetti favorevoli esercitati dal calore a livello del sistema endoteliale, un vero e proprio serbatoio di sostanze vasoattive fondamentali per la salute del nostro sistema cardiocircolatorio, nella stimolazione del sistema parasimpatico utile a prevenire l’insorgenza di aritmie ventricolari gravi, nella riduzione dei valori pressori e nell’effetto tachicardizzante, con frequenze cardiache che possono arrivare a valori di 120-150 battiti al minuto, paragonabili a quelle ottenute da un allenamento fisico moderato.

Tuttavia, questi benefici effetti della sauna si esercitano su soggetti sostanzialmente sani, ma non possono essere estesi a pazienti affetti da patologie cardiovascolari, quali cardiopatia ischemica instabile, scompenso cardiaco, aritmie gravi, ipertensione non controllata, ipotensione sintomatica e da patologie sistemiche gravi.

Al contrario, l’allenamento fisico programmato e individualizzato dal Cardiologo, deve essere consigliato a tutti i cardiopatici, con i necessari aggiustamenti a seconda delle necessità cliniche e delle problematiche del singolo paziente.

Pertanto la risposta al quesito è : nei soggetti sani, “SI”; nei pazienti con malattie cardiache, “NO”

Dr. Michele Lombardo, Direttore dell’Unità Operativa di Cardiologia,  Ospedale San Giuseppe – MultiMedica

Potrebbe interessarti