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Blog – Gruppo MultiMedica

Otite anche in estate: conoscerla per prevenirla

Otalgia mmmè un termine medico che indica il comunemente noto “mal d’orecchio”. Quando il dolore auricolare è causato da patologie che interessano l’orecchio esterno (padiglione auricolare e condotto uditivo) o l’orecchio medio (separato dall’orecchio esterno dal timpano, è una cavità riempita d’aria all’interno dell’osso temporale) si definisce otodinia; mentre se il dolore all’orecchio è causato da processi patologici extra-auricolari si definisce otalgia riflessa.

Le malattie che causano otodinia sono principalmente di natura infettiva. L’infezione può interessare l’intero condotto (otite esterna diffusa) oppure può essere localizzata (foruncolo). Insorge frequentemente dopo lievi traumi (ad es. cotton fioc, grattamento con corpi estranei o con le stesse unghie) o dopo bagni in piscine pubbliche, nei laghi o al mare; è più comune durante la stagione estiva. ll primo sintomo è il prurito, quindi compaiono un forte dolore, a volte irradiato alle regioni mandibolare e temporale che peggiora quando si mobilizza il padiglione: bisogna fare attenzione nel vestire e svestire i bambini, la manovra può scatenare un dolore molto forte. La terapia si basa sulla somministrazione di antibiotici e corticosteroidi per uso topico, previa detersione del condotto con eventuale delicata rimozione di detriti infetti mediante aspirazione. Un analgesico è generalmente necessario durante le prime 24-48 h. Importante è non bagnare l’orecchio con acqua corrente. I foruncoli devono essere lasciati drenare spontaneamente, poiché l’incisione può causare una pericondrite del padiglione.
L’orecchio esterno può essere interessato dall’otite bolloso-emorragica: è una complicazione dell’influenza che allarma molto il paziente per la fuoriuscita di sangue dal condotto uditivo (otoraggia). Sulle pareti del condotto uditivo e sulla membrana del timpano si formano piccole bolle ripiene di sangue, che sono l’espressione dei danni prodotti dal virus. Il dolore è violento, trafittivo ma la patologia è del tutto benigna e guarisce generalmente senza postumi; si tratta solamente con farmaci sintomatici locali e generali.
L’otalgia può essere causata da traumi o dall’ingresso di un corpo estraneo nel condotto uditivo. I bambini, con facilità, si introducono all’interno dell’orecchio piccoli oggetti, come perle, sassolini, palline di carta, chicchi di grano; negli adulti i corpi estranei di più frequente osservazione sono tappi auricolari, parti di fiammiferi o di bastoncini cotonati, usati nel tentativo di alleviare prurito; spesso i corpi estranei sono rappresentati da insetti penetrati accidentalmente nell’orecchio. Il dolore compare all’improvviso, associato a sensazione di pienezza nell’orecchio, rumori fastidiosi come ronzii o rimbombi, e secrezioni dall’orecchio, soprattutto nei bambini. Il corpo estraneo va rimosso prima possibile perché la sua permanenza nell’orecchio può portare a infezioni, e in genere è necessario che a farlo sia un medico specialista: non è consigliabile l’uso di pinze, soprattutto da parte di persone non esperte, che potrebbero spingere il corpo estraneo più profondamente (in effetti spesso il maggior pericolo di un corpo estraneo è rappresentato da un’estrazione errata). Nel caso di penetrazione di insetti ancora vivi si consiglia il riempimento del condotto uditivo con olio minerale (es. olio di vaselina) che lo uccide e ne favorisce la rimozione. E’ buona norma infine non lasciare oggetti di piccole dimensioni alla portata dei bambini piccoli e insegnare loro a non introdurre oggetti nell’orecchio.
Quando l’otodinia ha origine dalla cassa timpanica si parla di otite media acuta: è un’infezione batterica, particolarmente frequente nel bambino di età compresa tra i 6 mesi e i 3 anni. Spesso segue un’infezione respiratoria di natura virale. L’incidenza è più elevata durante l’inverno come conseguenza di più frequenti infezioni virali delle prime vie aeree. Il dolore dell’otite media acuta è intenso, pulsante e penetrante, spesso con compromissione dello stato generale. Nei bambini si possono osservare anche febbre, nausea, vomito e diarrea. Dopo qualche giorno dall’esordio può comparire otorrea (fuoriuscita di pus dall’orecchio) che testimonia l’avvenuta perforazione del timpano. L’otite media acuta si tratta con antibiotici, cortisonici e, in assenza di perforazione timpanica, con farmaci a uso topico in gocce. L’otite media acuta, se ben trattata, guarisce generalmente senza danni all’orecchio.

L’otite media può essere anche essudativa cioè dovuta a una raccolta di materiale non purulento nella cavità timpanica; in questo caso il dolore è meno intenso e caratterizzato da una sensazione di pressione. Nei bambini il fenomeno è cronico ed è causato da patologie delle adenoidi (ipertrofia adenoidea). Negli adulti la patologia può essere acuta, quando causata da brusche variazioni di pressione (nel caso di un’immersione subacquea o durante le fasi di atterraggio di un aeroplano), o cronica dovuta a cause respiratorie nasali (deviazione del setto, ipertrofia dei turbinati, poliposi nasale) o rinofaringee (persistenza di adenoidi, fibromi, neoplasie). In tutte queste condizioni si verifica ostruzione della tuba di Eustachio. E’ per questo motivo che agli individui con infezioni acute delle vie aeree superiori o con reazioni allergiche delle prime vie respiratorie in corso si deve consigliare di evitare voli in aereo o immersioni subacquee. Tuttavia, se queste attività devono essere intraprese, è bene applicare a scopo profilattico un vasocostrittore nasale prima della discesa. La terapia medica farmacologica si basa su varie associazioni farmacologiche (principalmente antiinfiammatori non steroidei, cortisonici nei casi più gravi e recidivanti, mucolitici e antiinfiammatori o steroidi per via aerosolica, decongestionanti nasali) Molto utili sono anche ripetuti lavaggi nasali con soluzioni idrosaline o acque termali. Utilissima (talvolta risolutiva) è la terapia termale con cicli ripetuti di insufflazioni endotimpaniche ed aerosol nasali con acque sulfuree.

L’otalgia riflessa, legata a varie malattie che interessano il distretto cervico-maxillo-facciale, è determinata dalla particolare innervazione della regione auricolare. Se non si riscontrano lesioni dell’orecchio, la causa deve pertanto essere ricercata nelle seguenti sedi:

  • arcate dentarie: carie, granulomi
  • Articolazione temporo-mandibolare (ATM); artrosi, malocclusione
  • Infezioni del naso e seni paranasali
  • Tonsille palatine: tonsilliti acute, ascessi peritonsillari, dopo intervento di tonsillectomia
  • Colonna cervicale: artrosi e discopatie
  • Neoplasie maligne ella mucosa del rinofaringe, tonsilla, lingua, cavo orale, ipofaringo-laringee
  • Tumori intracranici
  • Reflusso gastro-esofageo

La terapia dell’otalgia riflessa implica l’identificazione della causa del dolore e l’impiego di una terapia appropriata.
In caso di otalgia l’automedicazione è sconsigliabile e il ricorso al medico è sempre necessario per l’identificazione del tipo di patologia e quindi per la prescrizione della terapia corretta.

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