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Blog – Gruppo MultiMedica

Per migliorare bisogna voler cambiare!

Tiziano Petrone apre la nostra chiacchierata con una rivelazione: “il mio percorso verso la professione di infermiere è stato un po’ inconsueto”. Nonostante, nel corso della sua vita, diversi segnali abbiano cercato di mostrargli la strada verso questa professione, solo all’età di 30 anni ha deciso di intraprendere gli studi in Infermieristica. Una scelta sicuramente coraggiosa e non priva di dubbi, ma che ha portato Tiziano a raggiungere con soddisfazione i propri obiettivi. Non è mai tardi per reinventarsi o per migliorarsi, soprattutto quando si è mossi da determinazione, costanza e da una profonda sete di conoscenza. Noi ne siamo convinti e perciò vogliamo raccontarvi questa storia ricca di passione.

“Non è stato facile prendere la decisione di cambiare strada all’età di 30 anni, di lasciare tutto e immergermi in una disciplina nuova e completamente diversa dai precedenti studi in Architettura.

Per me, è stato fondamentale avere accanto persone care che hanno saputo supportarmi e spronarmi in questa scelta. È stato un momento complesso, ma sono felice di averci creduto perché il mio è un lavoro meraviglioso e ci tengo a svolgerlo nel miglior modo possibile”.Tiziano è la classica persona innamorata del proprio lavoro, parlando con lui traspaiono chiaramente la passione, l’impegno e l’attenzione che mette in tutto quello che fa, ed è grazie a queste sue qualità che, in breve tempo, sotto la guida della Dottoressa Paola Ripa, Direttore Didattico del Corso di Laurea Infermieristica UNIMI presso l’Ospedale San Giuseppe, è riuscito a raggiungere risultati notevoli, diventando nel 2021 Docente del Modulo di Laboratorio di Cliniche 3 del Corso di Laurea in Scienze Infermieristiche dell’Ospedale San Giuseppe – Gruppo MultiMedica, Polo universitario dell’Università degli Studi di Milano.  Gli chiediamo di parlarci del percorso che lo ha portato fin qui: “Mia nonna è un’infermiera, ora in pensione, e io, dall’età di 17 anni, ho sempre fatto il volontario in ambulanza.

Dopo le superiori mi sarebbe piaciuto iscrivermi alla facoltà di Medicina, ma provenendo da un liceo artistico è stato quasi naturale scegliere Architettura. Sono arrivato a metà del percorso e ho abbandonato gli studi in un periodo in cui mi ero buttato a capofitto nella politica locale, entrando a far parte di alcuni comitati cittadini, con la volontà di risolvere i problemi e di conseguenza migliorare la mia città, Firenze. Poi, col sostegno degli affetti più cari, ho intrapreso gli studi infermieristici e, nel 2018, ho cominciato a lavorare come infermiere nel Reparto di Terapia Intensiva dell’IRCCS MultiMedica di Sesto San Giovanni e successivamente, durante le fasi critiche della pandemia, nella Terapia Intensiva del reparto di Medicina Generale dell’Ospedale San Giuseppe, in questo stesso ospedale oggi lavoro nel reparto di Neurologia. In tutti i contesti il mio approccio è stato quello di imparare quanto più possibile a livello pratico, affinando una qualità imprescindibile nella nostra professione, l’empatia, che spero di contribuire a sviluppare anche negli studenti attraverso la mia attività di docente”.

Le esperienze di volontariato e attivismo civico vissute nella giovinezza riemergono oggi nel carattere di Tiziano, nella sua attenzione verso il prossimo e in ciò che lo circonda così come nel rapporto coi pazienti e con i colleghi: “Il dialogo e il confronto sono strumenti necessari per fare e farsi del bene: sapere di aver fatto bene quello che serve alla cura delle persone ripaga. Attraverso questo modo di ragionare cerco di insegnare agli studenti ad essere propositivi. Mi interessa che applichino un ragionamento sulla base dei dati che hanno a disposizione o sul dialogo con le persone che assistono; che non si limitino ad imparare a memoria una lezione. Stimolare gli studenti è un modo per stimolare anche me stesso”.

Tiziano all’interno del suo corso insegna agli studenti quali sono le procedure terapeutiche, soprattutto l’educazione terapeutica al paziente, al caregiver e ai familiari, “sono lezioni di teoria nelle quali il dialogo e il confronto sono preponderanti. Una delle metodiche che utilizzo consiste nel suddividere gli studenti in coppie, assegnargli un caso di studio e lasciare che siano loro a spiegare l’argomento ai colleghi. Possono studiare su varie fonti, ma l’importante è che applichino il ragionamento perché quando inizieranno a lavorare si troveranno di fronte a persone che non sono del mestiere e sarà fondamentale scegliere correttamente le parole da utilizzare affinché non appaiano troppo specifiche ma nemmeno poco consone a un professionista. Mi piace molto leggere, imparare cose nuove e curiosare per le città d’arte. I libri e i fumetti occupano un grosso spazio nella mia vita, amo la letteratura italiana e la saggistica. Ritengo che la cultura sia fondamentale nella crescita personale e professionale e cerco di trasmettere questo concetto agli studenti che saranno infermieri laureati di domani. Allo stesso modo, nelle mie lezioni tendo ad una modalità operativa dinamica che dimostri la volontà di miglioramento. Mi capita spesso di chiedere agli studenti cosa ne pensano di determinati aspetti organizzativi perché mi piace sapere cosa ne pensano e trovo che sia un buon modo per stimolarli”.

 

Di fronte a questa sicurezza ed entusiasmo viene spontaneo chiedersi se spaziando tra le due professioni Tiziano abbia scoperto una nuova vocazione: “Mi piace fare l’infermiere, assistere le persone in reparto e parlarci. La comunicazione e il dialogo fanno parte dell’assistenza e creano un rapporto d’intesa, al contempo trasmettere le mie passioni è altrettanto appagante. L’alternanza tra l’essere infermiere e docente mi arricchisce, mi dà nuovi spunti di riflessione e di studio e mi permette di mantenere sempre acceso un confronto con i miei colleghi (attuali e futuri), base essenziale per una crescita e un miglioramento continui”.

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